VENEZIA RESPIRA
Venezia, colta in questa assurda circostanza, finalmente respira. Respirano le calli solitamente allagate da ondate di turisti o dalla vorace Acqualta, respirano le corti, i sotopòrteghi, i ponti. Respirano i canali che, prima scuri per il passaggio delle tante barche, ora si sono schiariti e non riflettono più i palazzi e le meraviglie circostanti, ma mostrano i loro fondali e la vita che attraverso di essi continua. I canali, le antiche strade di Venezia, si sono ripopolate, ma noi non possiamo vederli. Venezia ti tradisce. L’unica cosa che forse non è cambiata è la sera. Venezia non conosce chiasso e festa per le strade dopo una certa ora. Persiste un sacro silenzio che riecheggia ovunque nella città, e travolge le persone che lo ascoltano, tanto da non riuscire a farne a meno. Venezia mi manca.