di Marco Corvaia
Prima e seconda
ingurgito il tubo di scarico
dell’automobile familiare
che mi dà il culo e le spoglie
di un sepolcro metallizzato.
Prima, seconda e freno
triste quanto Giovanna D’Arco
con il fumo dello spurgo
a catturare l’intera visuale
dei boccioli di tumori sulle guance.
Prima e seconda, prima e seconda
vivremo in macchine per trasporti
inutili e continui e sincopati
di cerchi concentrici ombelicali
sopra altri individui senza corpo.
Mi muovo eppure non mi muovo
nella devastante combustione di me.
Marco Corvaia
Palermitano, formatore professionale presso il Servizio Civile Universale. Autore di Pino se lo aspettava (Navarra, 2012) e Post somnium (Ensemble, 2019). Suoi testi sono apparsi su svariate riviste letterarie, tra cui: Nazione Indiana, Micorrize, Crack, Neutopia, Poetarum Silva.