In questo secondo capitolo proponiamo altre foto inedite di Niccolò Parrino, sempre tratte dalla sua esperienza in Iraq insieme ad Emergency, nel campo profughi della città di Sulaymaniyah.
Il campo profughi di Ashti conta 12000 profughi, rifugiatisi in questo luogo in seguito all’arrivo dell’Isis in Kurdistan nel 2014. All’interno del campo, che ormai è considerato uno dei più vecchi, ci sono intere famiglie che hanno aperto una vera e propria attività e molti altri che lavorano nelle attività interne delle no-profit internazionali, come la clinica di Emergency interna al campo. Quando però si presenta un problema che va oltre le competenze dell’ambulatorio, le due ambulanze a disposizione entrano in gioco e portano il malato d’urgenza all’ospedale di Sulaymaniyah, a mezz’ora di macchina dalla città, che offre un’assistenza più specialistica, con la progettazione di protesi su misura, sessioni di fisioterapia, programmi di sei mesi per insegnare ai profughi ad imparare un mestiere, da quello del falegname a quello del sarto, fino a sussidi per aprire un negozio o un’officina dopo il training, anche se questo servizio, com’è ovvio, è molto ambito dai pazienti ma non accessibile a tutti per questioni economiche.
Niccolò Parrino
Niccolò Parrino, nato a Milano il 15 marzo 2000, ha vissuto fino ai 18 anni a Varese. Al mondo della fotografia è stato introdotto dalla madre e dopo il liceo classico sceglie di studiare economia e finanza all’università Bocconi, scartando subito l’opzione di approfondire la fotografia per acquisire invece una visione più pratica e ampia sul mondo. Il settore a cui Niccolò punta è quello dell’intervento di emergenza nelle crisi umanitarie.
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