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boing

di Carlotta Frizzele

vado a Venezia 
in aereo
il bambino vuole giocare 
sul telefono del padre
ha un accento del sud, dice no
devo-spegnerlo-altrimenti-l’aereo-cade
e pure una risatina irritante
uff la voce del bambino

poi saliamo
maledizione il posto centrale
ringraziando il cielo 
la ragazza seduta 
al finestrino mi chiede di cambiare

sembra Merida
la principessa Disney di
Brave
chiedo hai paura, eh?
con la risatina irritante
ma cosa dico che arrogante
è solo l’ironia della sorte

poi decolliamo
tutti insieme
modalità aereo
schiaccio le cuffie nelle orecchie
ho scelto bene la canzone
come se stessi per morire
ci sentiamo in un film

ho scaricato 3 album
perché ho il telefono pieno
troppa cache

tutti hanno i loro show 
Netflix, qualche gioco,
qualche dormita

io anche un libro
(per la prima volta?)
leggo di Stanley Tucci
che vola in Italia per mangiare
solo perché me l’ha autografato
leggo 50 pagine
il mio massimo annuale

poi mi fermo
malissimo al collo
forse dormo per gli ultimi
30 minuti

metto eternal sunshine di Ariana 
rido ma lo adoro
chiudo gli occhi 

bzzzt l’insistente di volo:

SPEGNETE I TELEFONI
ATTERRAGGIO 
CON PILOTA AUTOMATICO

in effetti fuori non si vede niente
troppa nebbia

il brusio è diminuito
e Ariana non c’è più
:((

una signora nella fila accanto
ha il panico che le fa cadere
le labbra botuliniche
crack crack

il ragazzo dietro di me
ancora dorme svenuto 
nel suo profumo Sauvage
cough cough

oddio forse l’ultima faccia 
che vedrò
è quella di Stanley
un bel pelato

io che sognavo già 
una pasta al pomodoro
invece mi becco questa 
macedonia di gente
con Modern Family lasciato a metà
senza assistenti vocali
troppa noia

a cosa sono servite le mie superstizioni?
E di chi devo fidarmi?
Del pilota automatico?

Qualcuno alla fine lo applaude pure
(Merida inizia la manfrina)

ringraziamo il cielo
sospira un signore brizzolato 
ha un accento veneto

continuo a chiedermi
a cosa siano servite le mie superstizioni 
le corna dopo le parole del padre
il ferro del corrimano
il cornetto rosso nella tasca
il segno della croce
il maglione al contrario
+ tutte quelle che faccio 
ma non rivelo per 
troppa paura

Carlotta Frizzele ascolta troppa musica e scrive poesie di ispirazione texana. Immagina playlists sugose durante le maratone di Dawson’s Creek.