Call aperta a tema non-luoghi! Accettiamo anche racconti collettivi e articoli di critica cinematografica.
Leggi i criteri di pubblicazione e mandaci una mail a redazione@laseppia.it
Un paio di regole generali:
- Inviare i documenti in formato .doc o .docx.
- Font Times New Roman 12.
- Rispettare i criteri di lunghezza specificati per ciascuna sezione.
- Allegare una breve biografia (max 300 battute), anche nel caso dei racconti collettivi (raccontateci del vostro gruppo!)
Call non-luoghi – Racconti e poesie
È aperta la call per racconti brevi e poesie a tema “non-luoghi”: La Seppia questa volta vuole stendere un tentacolo verso quei luoghi comuni nella nostra esistenza, eppure estranei, ormai familiari anche se mai visti prima. Alla Lidl sappiamo che il pane ci accoglie all’ingresso, all’Ikea le patatine svedesi sono prima delle casse, il cartello che indica le uscite di emergenza è sempre verde con l’omino bianco.
Aeroporti, supermercati, centri commerciali, autostrade, uffici, la scuola Hol***, ascensori, un ristorante di una grande catena. Tutti noi, ogni giorno, costruiamo la nostra giornata attraverso luoghi fatti per transitare e non rimanere, in cui le persone s’incrociano, ma raramente entrano in relazione. Luoghi tutti simili, che danno uno strano senso di familiarità. Luoghi anonimi, standardizzati, già visti centinaia di volte in centinaia di posti diversi. Luoghi approssimativi, temporanei. Luoghi fisici, ma non sociali. Oppure luoghi sociali, ma non fisici: i luoghi virtuali, le sottilissime reti che ci passano sopra la testa e che ci consentono di comunicare attraverso qualsiasi distanza, i link che ci collegano e che, al cliccare di un tasto, smettono di esistere, ricatapultandoci nel nostro desktop.
Quando l’antropologo Marc Augé nel 1992 diede una prima definizione dei non-luoghi li definì in due modi: come luoghi altamente omologati in cui la comunicazione è affidata alla segnaletica; come luoghi privi di relazioni tra le persone che li abitano. Da allora questa definizione è cambiata, si è allargata, personalizzata, raggiungendo una connotazione che non è sempre negativa: un aeroporto è vissuto in un modo da un viaggiatore di passaggio, ma in un altro da chi ci lavora ogni giorno.
Ai non-luoghi fisici poi si sono aggiunti i non-luoghi digitali, piazze inesistenti di socialità che non trovano posto in nessun punto sulla mappa. Alla fine la percezione di un luogo dipende da chi lo vive.
Per questa call cerchiamo dei racconti e delle poesie che sappiano interpretare nel modo più suggestivo e originale la nozione di non-luogo. Vogliamo leggere opere che ci portino sotto le luci sfarfallanti di un corridoio o nel buio oltre i binari della stazione. Vogliamo leggere di gialli ambientati alle Poste e di guerre civili sotto un post di Instagram. Vogliamo vedere come i luoghi diventano non-luoghi e viceversa.
Un paio di regole:
- Lunghezza massima dei racconti: 12.000 (spazi inclusi)
- Numero massimo di poesie: 5
- Nell’oggetto della mail specifica: Non-luoghi – Titolo – Nome – Cognome
- Nel corpo della mail dicci qualcosa di te, quanti anni hai, quali sono i tuoi non-luoghi e i tuoi luoghi
Racconti collettivi – si accettano racconti
Scrivere in solitudine ci ha stufato, cerchiamo un modo per fare della scrittura un gioco. Perciò tra noi in redazione abbiamo deciso di scrivere assieme, per introdurre una dimensione collettiva alla scrittura di cui sentivamo il bisogno.
Che cos’è un racconto collettivo? È un racconto scritto a più mani, quattro, sei, ventisette.
Come si fa? Ci sono vari modi per scrivere assieme, a seconda di quanto lavoro pre e post scrittura si scelga di fare. Ne consigliamo alcuni ma sicuramente se ne possono inventare molti altri:
- Scrivere un paragrafo a testa, partendo dal primo e passandosi il testo tra le persone.
- Scrivere una scena a testa, quindi un pezzo grosso della storia; in questo caso meglio decidere i personaggi, l’ambientazione e la storia stessa prima di scrivere.
- Ogni persona scrive la stessa scena e poi si tratta di rubare i pezzi migliori da ogni versione e crearne una sola che sia quella definitiva, risultante da un mix di tutte.
- Creare un documento condiviso e scrivere in contemporanea un intero racconto delirante.
Importante è il lavoro di editing finale che possa rendere coerenti fra loro le parti. Si possono scegliere a priori un inizio, uno svolgimento e una conclusione, o si può andare alla cieca e mandare la storia in infinite direzioni, l’importante è che il racconto racconti qualcosa. L’ideale è lavorare in gruppi da 3-5 persone.
Noi della redazione abbiamo provato a scriverne alcuni, principalmente scrivendo un paragrafo a testa senza decidere nulla a priori e venendo puntualmente sorpresi dai racconti ottenuti. Pubblicheremo i risultati in questo mese di call.
Quanto lungo? Tra le 1800 e le 10.000 battute. A voi decidere se scrivere un paragrafo a testa o una pagina a testa o più.
Chi l’ha fatto prima di noi? I surrealisti con i cadavre exquis, i futuristi nel 1929 con il romanzo Lo zar non è morto, la Scuola di Barbiana di don Milani, i Wu Ming con Q e molti altri collettivi contemporanei come il Collettivo Montag che organizza serate di scrittura simultanea. Il corso di scrittura interculturale con Wu Ming 2 lo fa ogni anno a Bologna gratuitamente! Tutti ottimi esempi per farsi ispirare.
Sezione cinema – si accettano articoli
La Seppia ha cominciato la sua perlustrazione negli abissi della Settima Arte. Non vogliamo inseguire le mode, le ultime uscite in sala, la velocità. Cerchiamo sguardi nuovi, articoli con le note a pié di pagina, esplorazioni di cosa avviene nel mondo del cinema contemporaneo, anche fuori dai riflettori, anche contaminandosi con altre arti. Nella sezione Cinema sono pubblicate due tipologie di articoli, analisi cinematografica e approfondimenti:
- Analisi atipiche, approfondite, di massimo 5 mila caratteri.
- Articoli di approfondimento intorno ai più disparati temi: monografie, riflessioni sugli aspetti economici-produttivi, estetici, filosofici, tecnici di un film, etc. Li immaginiamo come saggi brevi di massimo 10 mila caratteri.
Ricorda che pubblichiamo tutte le nostre call e collaborazioni sulla nostra pagina Instagram, quindi seguici per rimanere informato su una prossima apertura.